Potrebbe tranquillamente passare per una bourbon, per il suo aspetto decisamente “antico” nella forma del fiore e nel portamento. Ed in effetti non è difficile scorgere in questa splendida nuova Inglese i caratteri che le derivano da uno dei suoi genitori, la Bourboniana ‘Louise Odier’, evidenti specialmente nella forma della corolla e nella qualità del profumo, eccezionalmente intenso e persistente.
Risulta essere un’altra delle Inglesi che sono entrate nel mio giardino non appena presentate al pubblico, portando quindi con sè solo i giudizi e le descrizioni del loro ibridatore. Ma più di altre, senza dubbio, ‘Mayor of Casterbridge’ ha deciso di mostrare caratteristiche nuove e decisamente inattese al suo arrivo sotto il sole del Mediterraneo! Contraddicendo totalmente il suo creatore, che la descriveva come “cespuglio eretto di 110 cm di altezza”, ha mostrato una crescita di un vigore impressionante, con almeno 5-7 nuovi rami prodotti dalla base della pianta ogni anno, raggiungendo proporzioni decisamente inadatte alla sua prima collocazione in giardino e costringendomi a trovarle uno spazio consono.
I nuovi rami, abbastanza spinosi, si sviluppano rapidamente e raggiungono nel giro di pochi mesi i 3 metri di lunghezza. Troppo rigidi per essere avvolti attorno ad un sostegno verticale, si prestano invece molto bene ad essere piegati come si farebbe con qualsiasi altra Rosa Antica di simile portamento. Negli anni si viene così a formare un ampio arbusto molto denso, a cupola, riccamente coperto da un fogliame particolarmente ampio e sano, verde chiaro, opaco, che non teme il sole estivo mantenendosi in perfetta forma sino all’autunno.
La pianta ha mostrato di reggere molto bene sia la competizione con altri arbusti nelle vicinanze sia la scarsità di sole, che può indurre qualche punto di Oidio in primavera se la stagione decorre piovosa.
Sfortunatamente ‘Mayor of Casterbridge’ è poco o nulla rifiorente, qualche corolla compare qua e là ma solo se si ha l’accortezza di eliminare i fiori appassiti lasciando intatto il peduncolo, tagliandoli proprio sotto il calice. Ma non c’è di che dolersi, tanta è l’abbondanza della fioritura primaverile. Questa si presenta più tardivamente rispetto alla maggioranza delle Rose del giardino, ed ancora prima degli occhi, è il naso ad indicarcene l’inizio!
Il profumo è talmente forte ed intenso che si spande per parecchi metri intorno alla pianta, e riempie l’aria intorno di una fragranza squisita. Nelle corolle appena sbocciate sono più decise le note di Rosa, mentre in quelle più mature si fanno evidenti sentori più fruttati di mosto e d’uva.
I fiori sono coppe leggere di 5-6 cm di diametro, in mazzi di 3-5 o più, perfettamente quartate con petali ordinatamente disposti a spirale, del più puro dei rosa, che impallidisce.
Se un difetto le si deve trovare, è l’eccessiva piattezza del colore sotto alcune condizioni colturali, e la riluttanza dei fiori appassiti a cadere, cosa che rende consigliabile un’attenta rimonda durante la fioritura. Resta comunque una Rosa di prim’ordine, adatta anche a condizioni difficili.