In questa guida spieghiamo come coltivare Prezzemolo e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Petroselinum sativum
famiglia: umbelliferae
breve descrizione: Pianta erbacea, rustica, con radice a fittone, che puo’ essere alta dai 15 ai 60 cm. Le foglie, sono di un bel verde brillante, e hanno margini frastagliati con forma vagamente triangolare. I fiori sono di colore bianco-verde, sbocciano durante il secondo anno di coltivazione e appaiono riuniti in ombrelle composte. Il frutto è un diachenio globoso contenente due semi.
durata: Biennale se coltivata, perenne quando cresce spontaneamente
periodo di fioritura: I fiori sono bianco verdastri, e compaiono dalla tarda primavera fin quasi in autunno
area di origine: Sardegna, area Mediterranea
clima: Temperato
uso: Viene coltivato sia in vaso che in piena terra
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Predilige essere esposto in luoghi freschi e ombrosi
temperatura: Cresce bene in climi temperati, non tollera il freddo
substrato: Predilige i terreni ricchi di sostanza organica, ben aerati e drenati
irrigazione: Deve essere annaffiato regolarmente ma non troppo abbondantemente
concimazione: E’ sufficente apportare letame maturo una volta l’anno
propagazione: Avviene per seme in primavera, avendo cura di non sottoporre le piantine a freddo troppo intenso.
rinvaso: Le piantine vanno distanziate per permettere alle foglie di espandersi
potatura: tagliare tutti i nuovi steli che vanno a fiore, altrimenti la pianta non produrrà nuovi getti
avversità: Puo’ esere attaccato da larve di maggiolino,larve di ozziorrinco e afidi.Può essere soggeto a carenze da ferro.
piccoli consigli: Mantenere il terreno pulito da piante infestanti per favorire l’irrigazione e l’arieggiamento della pianta. Getta di continuo, quindi si possono fare più raccolti.
curiosità
ambiente: in passato veniva usato per dare una nota di allegria e profumare l’aria
cucina: lo si più usare in mille modi per insaporire antipasti, salse primi e secondi sia di carne che, soprattutto, di pesce. Va aggiunto alla fine della cottura per non distruggere la vitamina C
letteratura e mitologia: Il nome scientifico di questa essenza deriva dal greco petroselion che significa “sedano delle pietre”, sativum invece, adatto ad essere coltivato.