In questa guida spieghiamo come coltivare Plumeria e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Plumeria
famiglia: Apocinaceae
breve descrizione: E’ un arbusto che può crescere molto nel suo ambiente naturale, le specie vendute da tenere in casa sono molto più piccole, la sua particolarità è il profumo dei fiori molto intenso e gradevole. Presenta infiorescenze ricche di fiori. I cinque petali sono arrotondati o stretti e allungati.
durata: Perenne
periodo di fioritura: I fiori sbocciano in estate e sono molto profumati, se il clima lo consente la fioritura si ripete per diversi mesi.
area di origine: Aree Tropicali: Guatemala, caraibi, Messico, venezuela, Cuba, ecc.
clima: Mite
uso: A seconda del clima, si può coltivare in vaso da tenere in casa o in piena terra. In generale nell’italia settentrionale è coltivabile in interni durante la stagione fredda; al sud è possibile coltivarla direttamente in esterni.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Deve essere esposta in zone molto luminose, se vive in esterni anche soleggiate, durante l’estate, nelle ore più calde, è pre e la primavera, resiste bene anche in luoghi salmastri. Durante l’inverno deve essere posta in luoghi riparati, teme il freddo.
temperatura: Ha bisogno di climi miti, nel sud italia si può coltivare all’aperto mentre al nord si deve tenere in casa durante le stagioni più fresche.
substrato: Predilige terreni torbosi, sciolti e leggeri, ricchi di sostanza organica ma sempre ben drenati.
irrigazione: Deve essere annaffiata regolarmente in estate, per poi diminuire gradualmente nel periodo invernale, far asciugare completamente il terriccio fra una annaffiatura e l’altra. In ogni caso alcune specie sono anche molto resistenti a periodi siccitosi, se vivono in piena terra nelle zone dove il clima lo consente.
concimazione: Durante il periodo vegetativo utilizzare dei fertilizzanti a basso titolo di azoto
propagazione: Avviene per talea, prelevata alla fine del periodo di riposo vegetativo, oppure per semina in primavera.
rinvaso: Utilizzare vasi, possibilmente non in plastica per evitare il surriscaldamento dell’apparato radicale. I vasi devono essere sempre contenuti, per evitare la formazione di ristagni d’acqua.
potatura: Eliminare le parti secche o danneggiate.
avversità: Può essere soggetta ad acari tetranichidi, antracnosi, tripidei e marciume radicale
piccoli consigli: Alle Hawaii le donne usano mettere dietro l’orecchio i bellissimi fiori. Fare attenzione a non creare ristagni d’acqua.
curiosità
storia: Il suo nome botanico è stato inventato dallo scozzese William Aiton, in ricordo del sacerdote di Marsiglia Charles Plumier che alla fine del seicento ha esplorato diverse regioni tropicali e ha scoperto numerose piante. La pianta è conosciuta anche come “Frangipani” o “Pomelia”. L’origine del nome Frangipani si lega ai coloni francesi, che ai Caraibi chiamarono così il fiore la cui fragranza ricorda il profumo Frangipani, creato nel XII secolo dall’italiano Frangipani. Questa magnifica pianta fiorita giunse in Europa nella metà del “700 per mano degli inglesi, si è poi diffusa in Sicilia, dove si è acclimatata perfettamente.
ambiente: Le specie principali sono sette e si differenziano per grandezza, portamento, forma delle foglie e dei fiori, profumo e colori dei fiori. Gli ibridatori ne hanno prodotte più di 300 varietà, con colori dal bianco al lilla, passando per tutte le combinazioni possibili nelle ‘Rainbow’; molto diverse anche nella forma e grandezza dei fiori, a 5 o 7 petali, che avvolte sono doppi o ad ala di farfalla.
in giro per il mondo: In Tailandia troviamo questa splendida pianta, con delle varietà coloratissime, piantata vicino alle tombe e ai templi sacri, ma considerandola pianta sacra, tendenzialmente non la tengono in casa. In Polinesia simboleggia l’immortalità ed è di buono auspicio, tanto da usarne i fiori per confezionare delle collane da regalare (o vendere…) ai visitatori in segno di amicizia ed accoglienza.