In questa guida spieghiamo come coltivare Mandarino e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Citrus nobilis
famiglia: Rutaceae
breve descrizione: E’una pianta robusta con chioma espansa, alta fino a 4,5 m. Le spine sono presenti soltanto sui succhioni. Le foglie, da ovato-oblunghe a ovato-lanceolate, hanno picciolo con alette sottili. I fiori sono piccoli, bianchi, profumati e singoli. I frutti sono di taglia media, globosi e depressi ai poli, con buccia sottile non aderente alla polpa; quest’ultima è color arancio, aromatica e succosa e ricca di semi
durata: Perenne
periodo di fioritura: I fiori sono piccoli e bianchi
area di origine: Cina meridionale
clima: Mediterraneo, caldo, sufficientemente umido, con inverni miti e senza ampie escursioni termiche
uso: Produzione di frutta per il consumo fresco. La buccia del mandarino contiene un terpene antiossidante, il limonene, e un olio essenziale utilizzato per produrre liquori, sciroppi e profumi.
accorgimenti e cure
temperatura: In genere svolge l’attività vegetativa a temperature comprese tra i 13 e i 30°C. Relativamente al freddo, viene danneggiata da temperature inferiori a 0°C
substrato: Predilige quello sciolto o di medio impasto, profondo, fertile, ben drenato (non sopporta i ristagni idrici), con pH compreso tra 6,5 e 7,5 e ben dotato di sostanza organica
irrigazione: Durante la stagione estiva deve essere annaffiato frequentemente
concimazione: Per una corretta concimazione è sempre necessaria l’analisi del terreno, da integrare con l’analisi fogliare che permette di sapere quali sono i livelli nutrizionali raggiunti dalla pianta e diagnosticare così eventuali situazioni di carenza o di eccesso
propagazione: Per seme o per innesto su arancio amaro, arancio dolce, arancio trifogliato, ibridi di arancio trifogliato, tipo limone, mandarino e mandarino-simili, lime, altre specie e altri generi
avversità: Parassiti: ragnetto rosso, afide bruno,cocciniglia cotonosa, oziorrinco, tignola della zagara, e marciume radicale (Armillaria mellea). Tra le virosi in grado di determinare gravi danni agli agrumi ricordiamo: Exocortite, Maculatura anulare, Psorosi, Tris
piccoli consigli: La presenza di venti forti e persistenti può provocare gravi danni alle colture di agrumi (disseccamento delle foglie e dei giovani germogli, rotture meccaniche di rami, ferite da sfregamenti sugli stessi frutti).
curiosità
ambiente: Esistono anche alcuni frutti ibridi, ottenuti dall’incrocio del mandarino con altri alberi da frutto: la clementina (ibridazione del mandarino con l’arancio amaro) e il mapo, incrocio tra il mandarino e il pompelmo.