In questa guida spieghiamo come coltivare Juglans Regia e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Juglans regia
famiglia: Juglandaceae
breve descrizione: Alto spesso oltre i 20 metri, ha tronco eretto, coperto da una corteccia grigio-biancastra, più o meno fessurata e screpolata, a seconda dell’età; ha foglie alterne, pennato-composte, con foglioline ellittiche e intere; i sessi sono distinti, ma presenti nello stesso individuo, essendo i fiori maschili raccolti in amenti penduli e i femminili in piccoli gruppetti apicali sui rami dell’anno. I frutti sono delle drupe che maturano in autunno. Quando il mallo da verde e molliccio diviene scuro e secco e si desquama, le noci cadono a terra .
durata: Perenne
periodo di fioritura: Fiori maschili raccolti in amenti penduli, fiori femminili solitari, o in gruppi di cinque, all’apice dei rami. Fiorisce in maggio
area di origine: Origine incerta, molto probabilmente Asia
clima: Temperato. Climi miti e non troppo umidi
uso: Albero di grande fusto che fornisce le noci e un particolare tipo di legno per mobili e pavimenti. Il legno di noce è assai ricercato per il colore e le variegature, la facile lavorabilità e la lunga durata
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: La zona ideale è la collina con altitudini non superiori ai 600-800 metri
temperatura: Sopporta bene i rigori invernali
substrato: Il noce predilige terreni profondi, freschi, ricchi di humus e ben drenati, teme i ristagni d’acqua, i quali possono favorire l’insorgere di marciumi alle radici. In generale le piante ottenute da innesto non hanno eccessive pretese in fatto di terreno.
irrigazione: Non necessita di irrigazioni, attenzione ai ristagni idrici.
concimazione: Ogni due anni con concimi di origine organica
propagazione: Generalmente è propagato per seme o per innesto su franco o noce nero
potatura: E’ pianta che non tollera bene la potatura, e questa pratica va quindi adottata solo nella fase giovanile, allo scopo di favorire la formazione di una buona chioma
avversità: Cydia pomonella è un insetto le cui larve danneggiano seriamente il frutto nutrendosi appunto della mandorla interna. Un’altro insetto dannoso, è il Rodilegno (Cossus cossus) che scava profonde gallerie nel fusto.
piccoli consigli: Il Noce è particolarmente sensibile alle gelate tardive che seccano i suoi getti e compromettono il raccolto per due anni
curiosità
storia: Giunto dall’Asia al mediterraneo in epoche antichissime, si era diffuso molto rapidamente, infatti, oggi è coltivato ovunque. L’olio di mallo veniva già usato nel I° secolo da Dioscoride per combattere la tenia e poi nel 1916 ne confermò l’azione terapeutica contro la tenia anche De Surel. Nel Medioevo la somiglianza dei gherigli con il cervello umano, fece attribuire a questo frutto un potere terapeutico sulle malattie mentali.
ambiente: Entrato in Italia con la coltivazione, il noce è spontaneo solo nella penisola balcanica, oltre che in Asia, viene coltivato in individui isolati o in piccoli gruppi, nelle regioni collinose e di bassa montagna. La raccolta delle noci viene effettuata tramite abbacchiatura, ossia, facendole cadere battendo sulla pianta. In realtà le noci cadono da sole dalla pianta quando sono mature. Solitamente la pianta deve avere 20 anni compiuti per iniziare a fruttificare
cucina: Le noci sono frutti gustosi e molto nutrienti, l’olio che se ne ricava è un ottimo ricostituente, inoltre, è impiegato in farmacia ed in cosmesi. Oltre al frutto in erboristeria sono utilizzate anche le foglie .
arte: Le radici e la corteccia del noce sono sfruttate dagli intarsiatori, in generale il legno di questa magnifica pianta è uno dei più pregiati ed apprezzati per la costruzione di mobili.
in giro per il mondo: Tra le varietà più pregiate di noci ricordiamo quelle di Sorrento.