In questa guida spieghiamo come coltivare Giuggiolo e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Ziziphus vulgaris
famiglia: Rhamnaceae
breve descrizione: Arbusto a foglie sempreverdi o caduche, secondo la specie, puo’ raggiungere un’altezza di 8 metri. Il fusto è curvato con corteccia grigia o rosso bruno, i rami sono rossastri, le foglie sono ovali e cuoiose, con margine seghettato. I fiori sono bianco-verdi, riuniti in gruppi da 2 0 3 in fascetti ascellari e globosi; possono essere ermafroditi o unisessuali, i frutti(giuggiole) sono delle drupe carnose con involucro legnoso sono rosso-bruno con polpa acidula e commestibile, arrivano a maturazione in autunno.
durata: Perenne
periodo di fioritura: La fioritura anche se non molto importante avviene in primavera, mentre i frutti maturano in settembre-ottobre.
area di origine: Asia (Cina)
clima: Mediterraneo
uso: Viene coltivato in piena terra, facendo attenzione a sistemarlo in un luogo riparato laddove l’inverno è più freddo. Apprezzato come pianta ornamentale ma anche per la coltivazione dei suoi frutti.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Esposizione ai raggi solari diretti
temperatura: Risulta essere resistente alle alte temperature
substrato: Si preferiscono terreni sciolti e ben drenati, leggeri e non umidi
irrigazione: L’annaffiatura va effettuata solo per le piante giovani
concimazione: Ogni anno va concimata con del concime complesso. A fine inverno effettuare una fertilizzazione con 25g al metro quadrato.
propagazione: La moltiplicazione mediante semi non è consigliabile, in quanto occorrono due anni prima che inizino la germinazione. Si ricorre quindi, di solito, alla riproduzione agamica, mediante polloni, che spuntano sempre numerosi ai piedi delle piante.
potatura: viene potato per eliminare polloni in esubero e rami secchi o danneggiati
avversità: Immune alle malattie, si possono verificare marciumi provocati dai funghi, eliminabili con appositi prodotti. In rari casi possono essere presenti le cocciniglie, se capita si consiglia di trattare con anticoccidici.
piccoli consigli: Le piante giovani devono essere annaffiate regolarmente
curiosità
Storia: I frutti hanno la consistenza dei datteri, e per questo sono chiamati “datterini cinesi”. Durante il rinascimento venivano usate le sue bacche per creare una bevanda contro la tosse.
ambiente: E’ una pianta molto diffusa nell’Italia meridionale, è adatta a climi temperati caldi. La pianta è naturalizzata in tutto il bacino del mediterraneo. L’accrescimento è piuttosto lento. Può essere sfruttato come integratore alimentare per gli animali al pascolo in alcuni periodi dell’anno.
cucina: i frutti sono mangiati freschi o canditi, oppure vengono impiegati per la preparazione di marmellate. Il contenuto in zuccheri nei frutti freschi è circa il 25%, giunge fino al 60% in quelli essiccati. Le drupe fresche, prima di essere consumate devono appassire un poco; solo così avranno un gusto dolce e gradevole.
letteratura e mitologia: Nel passato le bacche venivano consumate al posto delle caramelle, da questo fatto sono diventate in molti modi proverbiali, sinonimo di inezie. Il termine “giuggiolone” fa riferimento ad una persona ingenua. L’espressione “andare in brodo di giuggiole” si riferisce ad una ricetta quasi dimenticata che creava una vera leccornia.
arte: Il legno, di colore rosso è molto duro e viene utilizzato in ebanisteria. Il suo fiore significa sollievo, questo grazie alle proprietà curative della pianta.
in giro per il mondo: In Italia sono diffuse due specie che si distinguono dalla forma del frutto: tondo, oppure oblungo con buone caratteristiche organolettiche.