In questa guida spieghiamo come coltivare Elleboro e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Helleborus
famiglia: Ranunculaceae
breve descrizione: Pianta erbacea, rizomatosa, da esterno, di facile coltivazione ma velenosa; a seconda della specie a foglie decidue o sempreverdi, coltivabile anche in vaso . All’estremità dei fusti sbocciano i fiori, le foglie grandi e palmate si originano invece, dai rizomi. Le infiorescenze sono a forma di coppa con 5 petali. Tra le 20 specie riconosciute segnaliamo: H.niger volgarmente chiamata “rosa di Natale” ha foglie coriacee palmato-lombate e fiori bianco-rosato; E.orientalis con foglie verdi e grandi e fiori appiattiti color crema. Le parti più velenose di questo genere sono il rizoma e le radici.
durata: Perenne
periodo di fioritura: Iniziano a fiorire a seconda della specie già a febbraio.
area di origine: Asia Minore, Europa.
clima: Rigido
uso: Vengono impiegati in piena terra nelle aiuole o giardini rocciosi, ma possono essere coltivati anche in vaso
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Sia in vaso che in terra sarebbe meglio esporre in leggera ombra, resiste bene anche in piena ombra.
temperatura: Vive bene sia al caldo che al freddo.
substrato: Terreno acido , compatto, umido, e sempre ben drenato. In vaso mix composto da terra principalmente con torba e sabbia per drenaggio.
irrigazione: In estate mantenere il terreno leggermente umido senza eccessi, evitare ristagni d’acqua.
concimazione: Utilizzare un concime liquido seguendo le indicazioni del produttore.
propagazione: Tramite semina in primavera o per suddivisione dei rizomi
rinvaso: In primavera quando necessario. In generale sarebbe meglio evitare il rinvaso rinnovando il substrato con l’aggiunta di terriccio nuovo.
potatura: Eliminare le parti danneggiate o sfiorite
avversità: Non sono segnalate malattie particolari o parassiti. Potrebbe essere colpita da Coniothyrium hellebori, che si riconosce perchè provoca macchie scure su foglie steli e fiori. Raramente viene colpita dalla muffa grigia che crea appunto delle macchie grigie sul fogliame e va debellata con l’uso di antibotritici.
piccoli consigli: Essendo velenosa, bisogna usare la la precauzione di lavarsi sempre le mani dopo averla toccata.
curiosità
storia: L’etimologia della parola: dal latino helleborus e dal greco Elleboros=voce forestiera. E’ formata da due parole greche che significano”far morire ” e “nutrimento” che uccide, in riferimento alla sostanza venefica che contiene. Infatti tutta la pianta è altamente velenosa. Gli antichi reputavano che la sua radice fosse un rimedio contro la pazzia. Questo fiore era conosciutissimo fino dall’antichità per le sue proprietà medicinali. In una favola si racconta che un pastore di nome Melampo, che era nello stesso tempo medico ed indovino, avendo osservato che il proprio gregge si purgava allorchè si cibava di Elleboro, pensò di utilizzarlo come medicamento anche nelle malattie degli uomini. Si narra che con una medicina ricavata da questa pianta venne guarita la pazzia che aveva colpito le figlie di Preto, re di Argo, che credevano di essere state tramutate in vacche. Oggi in India si brucia questa pianta accanto al letto delle partorienti, per affrettare il parto e perchè lo spirito degli dei entri nella mente del neonato. In tempi abbastanza recenti è stato bandito dalle farmacie, considerata pianta altamente tossica. La polvere del rizoma esercita un’azione irritativa locale considerevole, ragione per cui in passato era usata come starnutatorio.
letteratura e mitologia: Numerose sono le testimonianze scritte su questa pianta. Ad esempio il poeta Orazio consigliava di recarsi per la cura della pazzia sull’isola di Anticipa, in cui cresceva copiosamente l’Elleboro. F.D.Guerrazzi nel cap. XXVI dell'”Assedio di Firenze” esclamava: ” Ah, storico, invece di spendere in inchiostro comprati Elleboro, tu sei pazzo.” Le virtù mediche di questa pianta furono esagerate. Carneade la usò prima di scrivere a Zenone. Gabriele D’Annunzio ne “La figlia di Iorio” lo ribadisce in chiave poetica: “Vammi in cerca dell’elleboro nero che il senno renda a questa creatura.”
arte: Nel linguaggio dei fiori significa scandalo.
in giro per il mondo: Gli inglesi chiamano Christmas flower la specie Helleborus niger. In Francia lo chiamano Rose de Nöel. Nella lingua tedesca abbiamo due termini per chiamarla: Christrose o Schneerose.