In questa guida spieghiamo come coltivare Castagno e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
DATI GENERICI
ESPOSIZIONE pieno sole
STAGIONE fiorita: primavera
FORMA albero
CLIMA Trova le condizioni ottimali nella fascia altimetrica tra i 400 e gli 1000 metri sul livello del mare, con precipitazioni medie annue di almeno 700 mm
DURATA Perenne
DIMENSIONE grande
AREA ORIGINE Asia Minore: zone temperate dell’emisfero boreale.
DESCRIZIONE GENERALE
Albero di notevole sviluppo (fino a 20 m), con fusto ramificato e chioma espansa molto decorativa. Il tronco è grigio scuro con dei solchi longitudinali mentre i rami sono lisci. Le foglie sono caratterizzate da una dentatura profonda ed evidenziano le nervature, sono di medie dimensioni, lineari e lanceolate. Si tratta di una specie longeva, inoltre, si generano spontaneamente nuove piante grazie ai polloni che si formano alla base del tronco. Sono varietà di alberi da frutto: Marrone di Cuneo, M. Pistoiese, Carrarese, M. di Lyon. Le varietà solo ornamentali più conosciute sono: Albomarginata, che possiede il margine delle foglie color panna; Aureomarginata, con il margine delle foglie giallo; Heterophylla, con le foglie lobate. La fruttificazione avviene dopo 20 anni dalla messa a dimora, i frutti sono raccolti in autunno, quando i ricci si aprono spontaneamente lasciando intravedere le castagne. In pratica i semi di questa pianta sono ricoperti da un tegumento protettivo.
ESPOSIZIONE
Su versanti ben esposti, predilige le zone collinari perchè garantiscono minori sbalzi di temperatura. Può essere coltivato sia in castagneti puri, sia in boschi misti.
FIORITURA
Specie monoica con infiorescenze femminili inserite alla base di lunghi amenti maschili e riunite in un involucro (cupula) dalla quale fuoriescono gli stili. La cupola che si evolverà in “riccio”, normalmente è costituita da tre fiori. Quando il frutto è unico, di grandi dimensioni, viene chiamato “marrone”.
CONCIMAZIONE
Regolari apporti di azoto, fosforo e potassio
IRRIGAZIONE
Regolare per tutto l’anno nella castanicoltura da frutto. In particolare, necessitano annaffiature, le piante più giovani ed in generale tutte le specie nei periodi di siccità.
POTATURA
La potatura è distinta in quella di allevamento e di produzione. Nella prima vengono tagliate le piante a periodi regolari, lasciando la ceppaia (base) e allevando i diversi polloni. Per quanto riguarda le specie ornamentali dove gli interventi di potatura debbono essere limitati, per eliminare rami sechi, utilizzando successivamente appositi mastici “corteccia artificiale” per proteggere la ferita dalle intemperie e dai parassiti.
MALATTIE
Mal dell’inchiostro (Phytophtora cambivora) e cancro corticale (Endothia parasitica) hanno causato l’abbandono di molti castagneti. Entrambe le malattie possono essere prevenute tramite innesti con le varietà più resistenti a questo genere di patologie. Altre crittogame dannose sono la ruggine delle foglie e il nerume della castagna (Ciboria batschiana).
PARTICOLARITÀ
Teme il ristagno idrico per cui vanno evitati terreni argillosi. Per la raccolta dei frutti viene utilizzarta una particolare tecnica: l’abbacchiatura (si percuote la chioma della pianta).
TEMPERATURA
Tollera le basse temperature invernali, mentre risente delle gelate primaverili, che possono danneggiare i germogli.
SUBSTRATO
Predilige terreni acidi e con limitato contenuto in calcare. I terreni più adatti sono quelli leggeri profondi, freschi e ben dotati di sostanza organica.
PROPAGAZIONE
Avviene per innesto su C.crenata, C. Mollissima che sono le due specie più resistenti al male d’inchiostro. oppure per talea, con l’ausilio di ormoni rizogeni. Si può moltiplicare anche con la semina a dimora o grazie ai polloni radicati che vengono prelevati in autunno per essere ripiantati più isolati.
CURIOSITA’
ARTE
Nella tradizione popolare la castagna è il simbolo della previdenza , infatti, prima che la patata fosse introdotta in Europa, le castagne costituivano l’alimento principale per le popolazioni montane
STORIA
Le testimonianze dei reperti fossili evidenziano la presenza del castagno nell’area centro-meridionale dell’Europa durante l’era terziaria.
VIAGGIO
A livello mondiale il principale produttore è la Cina con 220000t, seguita dall’Italia con 70000t.