In questa guida spieghiamo come coltivare Bignonia Capreolata e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
Nome: Bignonia Capreolata
Famiglia: Labiatae
Generalità: Bignonia capreolata ha origini nordamericane, ed è ormai l’unica rappresentante del genere Bignonia, un tempo ricco di oltre cento specie. E’ un rampicante dalla crescita vigorosa, mostra foglie disposte a due a due, fiori imbutiformi di colore rosso-arancio, raccolti in gruppi di 2-5 elementi e robusti viticci, grazie ai quali riesce a scalare superfici alte anche dieci o venti metri. Capace di fioriture abbondanti e prolungate, Bignonia capreolata ha però un difetto: il non poter essere coltivata ovunque, per via del carattere poco rustico (resiste a temperature minime di 5-7 °C).
Esposizione: Bignonia capreolata ha bisogno di sole, aria e luce, in grandi quantità.
Terreno: Necessita di un terreno di medio impasto, tendente all’argilloso, ricco di sostanza organica e ben drenato.
Impianto: L’impianto deve essere fatto a fine inverno-inizio primavera, sia che si coltivi in vaso, che deve avere una certa dimensione visto che le radici tendono a occupare tanto spazio, sia in piena terra.
Innaffiature: Devono essere abbondanti durante il periodo primaverile ed estativo, quando la pianta vegeta, fiorisce e matura frutti e semi, ridotte durante quello invernale quando, invece, entra in fase di riposo.
Potatura: Alla fine dell’inverno si eliminano i rami secchi, deboli o danneggiati dal freddo, accorciando tutti gli altri, così da favorire la produzione dei germogli laterali che porteranno i fiori.
Moltiplicazione: Per ottenere nuove piante si ricorre a talee semilegnose, prelevate dai germogli laterali verso la fine della primavera, e poste a radicare in sabbia. Una volta radicate, dopo circa due mesi, si invasano, mettendole a dimora nella primavera successiva.