In questa guida spieghiamo come coltivare Areca e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Chrysalidocarpus lutescens
famiglia: Brassicaceae
breve descrizione: Palma dall’aspetto aggraziato, a crescita piuttosto veloce, anche se, coltivata in vaso, difficilmente raggiunge i due metri di altezza. Presenta fusti chiamati stipiti, eretti, solitari; le lunghe foglie appuntite, inserite alla sommità dello stipite, sono di colore verde scuro brillante, di forma lanceolata, lunghe e ben separate l’una dall’altra. Il fogliame, negli esemplari più giovani, si diparte fin dalla base dello stipite. La fronda, nel suo insieme, fornisce alla pianta un aspetto piumoso. In natura produce grandi fiori biancho-giallo, e frutti tondeggianti riuniti in pannocchie. Difficilmente l’Areca fiorisce in vaso, ma può capitare, se le condizioni di coltivazione sono molto favorevoli.
durata: Perenne
periodo di fioritura: Nei luoghi d’origine presenta fiori giallo-bianco unisessuali durante la stagione primaverile. I frutti ovoidali color rosso arancio avvolgono un unico seme.
area di origine: Pianta originaria del Madagascar, e di alcune isole della Tanzania.
clima: Temperato.
uso: Pianta ornamentale d’appartamento con foglie molto decorative
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Le piante di Areca gradiscono le posizioni molto luminose, ma non esposte ai raggi diretti del sole, scegliere, quindi, un posto non distante da una finestra.
temperatura: Teme il freddo, poichè la temperatura ideale di crescita si aggira intorno ai 20-25 gradi, quindi va tenuta all’interno in inverno e in estate, se esposta in esterni, si consiglia di ombreggiarla nei periodi più caldi dell’anno. Non gradisce temperature superiori ai 30°C.
substrato: Un buon terriccio universale bilanciato è senz’altro adatto per la coltivazione di questa palma, sempre che sia molto ben drenato, per questo si consiglia di porre del materiale grossolano sul fondo del vaso, ad esempio sabbia di fiume, per evitare dannosi ristagni idrici.
irrigazione: Necessita di una buona dose di acqua, il terreno va tenuto costantemente umido; è preferibile vaporizzare con acqua distillata le fronde, sia nei periodi più caldi dell’anno, sia in inverno se la pianta è posta vicino ad un termosifone. Evitare acqua con elevato tasso di salinità.
concimazione: Da aprile a settembre è opportuno aggiungere del concime per piante verdi all’acqua delle annaffiature, almeno ogni 15-20 giorni. Se le foglie assumono una colorazione giallastra, intervenire con fertilizzanti a base di ferro.
propagazione: Avviene per seme, utilizzando in autunno dei semi freschi, che vanno interrati in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali già nei vasi definitivi; i contenitori vanno mantenuti ad una temperatura intorno ai 20° C fino alla primavera successiva, in luogo molto luminoso. Se le piante crescono troppo è possibile anche dividere i cespi più folti, rinvasando direttamente le porzioni prelevate nel contenitore definitivo
rinvaso: Eseguire questa operazione ogni 2-3 anni e solo se necessario, utilizzando un vaso leggermente più grande e profondo, con un terriccio misto a torba e ad argilla espansa. Per le piante che hanno già raggiunto un’altezza notevole, può essere sufficiente rimuovere lo strato superficiale di terriccio vecchio e sostituirlo con uno nuovo (rinterratura). I vasi dalla forma più adatta sono quelli abbastanza alti, questa necessità è legata al fatto che le radici hanno la tendenza a svilupparsi in senso verticale.
potatura: Eliminare le foglie morte e tagliare le punte delle foglie rinsecchite. Durante il periodo estivo, possiamo nebulizzare il fogliame per pulirlo dalla eventuale polvere.
avversità: Le annaffiature troppo cospicue o lo scarso drenaggio possono favorire il marciume radicale; le foglie talvolta vengono danneggiate dalla ruggine e dalla cocciniglia
piccoli consigli: Pianta di facile reperibilità; evitare le correnti d’aria ed i ristagni d’acqua. Non richiede particolari cure: è sufficiente eliminare le foglie secche
curiosità
storia: La palma-albero era già descritta da Erodoto e di essa ne sono stati trovati accenni in testi antichi in Sanscrito. In Malesia e nelle Filippine i dadi del betel sono impiegati in rituali particolari e per creare pozioni di afrodisiaco ed euforizzante.
ambiente: Questa palma è una delle migliori purificatrici dell’aria. Ha la proprietà di liberare una buona quantità di vapore acqueo ( 1 litro ogni giorno, nel caso di una pianta alta circa 1,5 m) contribuendo a migliorare l’aria di ambienti troppo secchi come quelli riscaldati. Secondo degli studi condotti dalla NASA, è in grado di rimuovere la formaldeide e, al tasso di 19 microgrammi/ora, xilene e toluene dai nostri ambienti chiusi. L’Areca palmata si adatta molto bene alla coltivazione in appartamento ed è in grado di trasferire i sali in eccesso solo in determinati rami che andranno deperendo e devono poi essere recisi.
cucina: Alcune popolazioni consumano l’apice vegetativo, che ha un sapore amarognolo, come cavolo.
letteratura e mitologia: Il termine generico deriva dal vocabolo tamil areec, nome comune indigeno di queste piante, divenuto in portoghese Areca.
in giro per il mondo: In Madagascar l’Areca lutescens è chiamata “pianta farfalla”, nel suo ambiente può raggiungere i 9 m. di altezza. Per le sue proprietà, questa pianta è coltivata in molte regioni tropicali: in Pakistan, India, Malesia ed Africa.