In questa guida spieghiamo come coltivare Anthurium Andreanum e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Anthurium andreanum
famiglia: Araceae
breve descrizione: Pianta erbacea fiorita a fogliame decorativo. Quello che comunemente è chiamato “fiore” è in realtà un’inflorescenza che si divide in due parti: la spata e lo spadice. La prima è libera, più o meno concava, di color rosso-lacca, bianco o rosa, e deriva da una foglia trasformata che all’inizio avvolge proprio lo spadice. Quest’ultimo è un’inflorescenza sottile, ben eretta, cilindrica con fiori ermafroditi e sessili. Le foglie sono grandi e cuoriformi. La pianta può raggiungere gli 80 cm. di altezza.
durata: Perenne
periodo di fioritura: La fioritura dura da giugno a settembre, ma si può sfruttare la tendenza naturale della pianta a fiorire di più in inverno per avere vasi fioriti da dicembre a Pasqua. Il vero fiore non è la brattea ma si trova sullo spadice ed è costituito da minuscole protuberanze. Le spate fiorali durano molto a lungo, ne esistono diverse varietà con tonalità differenti (rosso-arancio, bianco, rosa, giallo o con punteggiature bianche).
area di origine: E’ originaria delle zone tropicali e sub-tropicali dell’america Centrale e Meridionale
clima: Tropicale con umidità relativa intorno al 70%
uso: Piante ornamentali da interni, molto apprezzate per i fiori decorativi. Sono usate anche per i fiori recisi.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: L’Anthurium esige luminosità intensa ma indiretta, evitare l’esposizione ai raggi solari, le correnti d’aria e gli ambienti troppo secchi.
temperatura: Gli Anthurium necessitano di una temperatura intorno ai 20°C, non scendere sotto i 10°C. Si possono coltivare o mantenere anche a temperature inferiori, ma crescono e fioriscono poco. Le esigenze non cambiano durante il periodo vegetativo. Per favorire una fioritura migliore l’anno successivo, è necessario esporla ad un “periodo freddo”, cinque settimane di temperatura minima intorno ai 12°C. durante il corso della notte.
substrato: Sono piante semi epifite e richiedono, perciò, un substrato organico molto grossolano. Si consiglia di creare un mix di torba, letame sfatto, sfagno con l’aggiunta di due parti di terriccio di bosco organico e foglie di faggio. Uno strato di muschio, sistemato sulla superficie, aiuta a mantenere elevato il grado di umidità; le radici superficiali infatti, necessitano molta umidità. Infine, garantire sempre un drenaggio ottimale.
irrigazione: Le annaffiature devono essere abbondanti e regolari. Si consiglia di lasciare un po’ d’acqua nel sottovaso, al fine di garantire l’umidità del terreno. In estate si dovrebbe intervenire circa 3 volte alla settimana per poi diminuire gradulamente con l’abbassamento della temperatura. Se il caldo è secco nebulizzare dell’acqua priva di coloro sul fogliame, quando la pianta è priva di fiori.
concimazione: Va effettuata una volta al mese, da aprile a settembre. Si consiglia di utilizzare un fertilizzante per piante fiorite, seguendo le indicazioni del prodotto.
propagazione: La propagazione degli Anthurium si fa principalmente per seme. Talvolta, ma non sono metodi molto utilizzati, anche per margotta, talea di testa, separazione dei getti di base. Le piante destinate alla produzione del seme si pongono in una serra non molto umida, badando di non spruzzare i fiori per non disturbare la fecondazione e la maturazione dei semi. I semi raccolti, vanno liberati dall’involucro mucillaginoso e seminati, il più presto possibile, in terrine, impiegando un substrato formato da torba e muschio tritato in parti uguali. Le terrine, debitamente coperte, vanno collocate in ambiente con 25°C circa. La nascita avviene in 30-40 giorni. Quando le piantine hanno 3-4 foglioline si ripicchettano nel medesimo composto. Il substrato è molto povero, quindi le piantine vanno alimentate con concimazioni fogliari da farsi ogni 8 giorni. Dopo 60-70 giorni dalla prima, si fa la seconda ripicchettatura, impiegando però il substrato indicato per la coltivazione.
rinvaso: Circa ogni due anni, utilizzando un terriccio ricco di torba e dopo aver cosparso il fondo del vaso con ciottoli o argilla espansa per garantire un miglior drenaggio idrico
potatura: Si eliminano le foglie secche e le parti danneggiate. Per incrementare la fioritura eliminare subito i fiori appassiti.
avversità: L’anthurium è particolarmente sensibile alle correnti d’aria, che causano ingiallimento delle foglie; talvolta viene colpito da infezioni fungine o attaccato da afidi. Le cure opportune, in particolare per quanto riguarda le annaffiature, possono prevenire marciumi radicali dovuti ai ristagni idrici. Se notate delle macchie scure sulle foglie, siete in presenza di un attacco di crittogame, per combattere questi parasisti usate un prodotto anticrittogamico e asportate la foglia colpita. se notate delle macchie bianche e cotonose sulle foglie, siete in presenza di un attacco di cocciniglie.
piccoli consigli: Mantenere costante l’umidità ed annaffiare molto frequentemente
curiosità
storia: Gli Anthurium sono arrivati in Europa a partire dalla fine del XIX secolo. Il nome deriva dall’unione di due vocaboli del greco antico: “Anthos” = fiore, e “Urà” coda, con allusione allo spadice
ambiente: Questo gruppo di piante è stato testato dalla NASA (l’agenzia spaziale USA) nell’ambito di studi sulla purificazione dell’aria nelle basi lunari. Sono leader nella purificazione dell’aria da ammoniaca (10 microgrammi/ora rimossi), da xilene e toluene (8 microgrammi)
arte: I fiori degli anturi simboleggiano amore e amicizia.