In questa guida spieghiamo come coltivare Camelia e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Camellia
famiglia: Theaceae
breve descrizione: Pianta legnosa a portamento arbustivo, ha foglie ovali, appuntite, lucide e di colore verde scuro. I fiori, a coppa, sono di vari colori, bianco, rosa, rosso, a volte hanno delle sfumature o sono bicolore. La loro altezza cambia a seconda della varietà, dai 50cm. ai 6m. Sono state classificate circa 80 specie del genere Camelia, tra i principali abbiamo: C. sinensis arbusto a foglie ellittiche , seghettate e a fiori bianchi, dalle cui foglie si ottiene il tè; la C. japonica, C.sasanqua sono le più diffuse. La prima è un arbusto con foglie ovato-ellittiche, appuntite, di consistenza cuoiosa, lucide, di colore verde scuro, i fiori sono grandi e vistosi, ha origini Giapponesi e coreane. La C. sasanqua è di origine cinese, meno delicata, sopporta bene il sole, possiede foglie di colore verde scuro, sottili e coriacee. I fiori sono semplici e sbocciano in autunno.
durata: perenne
periodo di fioritura: La fioritura avviene dalla primavera all’autunno a seconda della specie. La forma di questi fiori varia molto, si distinguono fiori singoli, doppi, semidoppi, d’Anemone e di Peonia.
area di origine: Asia: Cina, Giappone, India.
clima: Tropicale
uso: Pianta da coltivare preferenzialmente all’aperto, ma può essere usata anche come pianta d’appartamento ne, in particolare nelle zone dove il clima è più rigido.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Dev’essere esposta preferibilmente alla mezz’ombra. Quando le piantine sono giovani è molto importante che siano collocate in posizioni non eccessivamente soleggiate; possono essere esposte anche al sole ma le temperature non devono essere eccessive ed il terreno deve restare umido. Sono sensibili al vento.
temperatura: E’ molto resistente, la temperatura può variare dai 5 ai 25°C. , in generale preferiscono i climi temperati, infatti, i fiori possono essere danneggiati dal gelo. I vasi possono restare all’aperto da maggio ad ottobre. La parte più delicata è l’apparato radicale che andrebbe protetto con la pacciamatura ( con foglie, paglia, segatura) del terreno che circonda la pianta.
substrato: Dev’essere acido,un misto di terriccio di foglie e torba, ben drenato e ben concimato.Controllare sempre il grado di acidità che deve mantenersi elevato. Il drenaggio è molto importante , perchè eventuali ristagni d’acqua possono provocare marciumi radicali che fanno morire la pianta.
irrigazione: L’annaffiatura è molto importante, e va effettuata in modo abbondante durante il periodo vegetativo e quello della fioritura. L’acqua utilizzata non deve essere calcarea. Nei mesi più caldi è buona norma nebulizzare dell’acqua sulle foglie, naturalmente bisogna compiere questa operazione durante le ore serali.
concimazione: E’ fondamentale la concimazione organica di base con stallatico ben maturo; possono essere usati anche sangue secco di bue, cornunghia e polvere d’ossa.
propagazione: Per talea, preferibilmente in estate. Le più utilizzate sono le talee apicali o di nodo da germogli dell’anno. Si tolgono le foglie basali e si inseriscono le talee, in un substrato a base di torba ed agriperlite, o torba e sabbia. L’umidità va mantenuta elevata. Le piantine devono essere trapiantate solo quando hanno raggiunto una dimensione sufficiente.
rinvaso: E’ opportuno ogni anno nei primi due o tre anni di vita, successivamente può essere effettuato ad anni alterni: il vaso precedente deve essere sostituito con uno di diametro maggiore del 10%.
potatura: Tagliare i fiori dopo la fioritura senza lasciare frammenti, onde evitare malattie; se vi sono fiori che non si sono ancora schiusi si consiglia di eliminarli per migliorare la fioritura.
avversità: Possibile presenza di funghi, afidi e parassiti, curabili con prodotti appositi. Bisogna applicare funghicidi se notiamo la comparsa di chiazze grigie sulle foglie o brunastre sui fiori. L’oidio, causa macchie grigiastre sulle foglie e può essere controllato con lo zolfo. Il mosaico del cetriolo, provoca l’ingiallimento delle foglie in corrispondenza delle nervature. Gli afidi e le cocciniglie provocano danni diretti perchè succhiano la linfa della pianta, inoltre, causano danni indiretti, producendo melata su cui si sviluppano le fumaggini. Gli insetti vanno eliminati con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol, per poi trattare la pianta con insetticidi specifici. Un vero pericolo per le Camelie è una specie di coleottero ( Othiorrynchus sulcatus) che allo stato larvale distrugge le radici, mentre da adulto erode il colletto, provocando spesso la morte della pianta.
piccoli consigli: Nei mesi più caldi si consiglia di spruzzare le foglie di sera
curiosità
storia: La Camelia proviene dalla Cina e dal Giappone, dove ne crescono moltissime varietà. Qui dal suo legno si ricavava carbone di ottima qualità. In Europa le Camelie furono importate da G. J. Camel a partire dalla seconda metà del 1700
ambiente: E’una delle specie inserite nella lista delle piante con proprietà depurative per l’ambiente. E’ tra le piante che maggiormente assorbono metalli pesanti e gas nocivi alla nostra salute, esercita un’azione di “aspiratore e filtro naturale”. La Camelia Japonica è una specie molto resistente ai floruri atmosferici, infatti, non mostra sintomi quando il fluoro raggiunge i tessuti.
medicina: il Tè verde, estratto dalle foglie di Camellia, è una sostanza anticancro, 100 volte più efficace della vitamina C nel combattere i radicali liberi, causa di tumori.
cucina: Dalle foglie della Camellia sinensis si ricava il tè.
letteratura e mitologia: questa splendida pianta raggiunse grande popolarità soltanto nel 1800, in seguito al successo del romanzo di Dumas, “La signora delle camelie”. Da allora, infatti, il fiore della camelia iniziò ad essere usato come ornamento ai vestiti
in giro per il mondo: La camelia proviene dalla Cina e dal Giappone, dove ne crescono moltissime varietà. Qui dal suo legno si ricavava carbone di ottima qualità. In Europa le camelie furono importate da G. J. Camel a partire dalla seconda metà del 1700.