In questa guida spieghiamo come coltivare Banano e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Musa acuminata
famiglia: Musaceae
breve descrizione: Pianta erbacea costituita da uno stelo erbaceo privo di consistenza legnosa, per cui morbido (diametro: 10-25 cm., altezza: da 3 a 9 metri). E’ circondato da foglie fittamente avvolte ed inguainate una dentro l’altra. Il vero tronco si trova sotto terra: è un rizoma da cui escono radici che si addentrano nel suolo e gemme che si sviluppano verso l’alto, formando lo stelo. La pianta raggiunge il pieno sviluppo in 10-12 mesi; porta un unico ramo produttivo che si carica prima di fiori e poi dei frutti. Quando uno stelo ha dato il frutto, si secca, ma un nuovo pollone (gemma) torna a germogliare dal rizoma sotterraneo perennemente vivo. Ogni ceppo porta generalmente 3-4 steli, in diverso stato di accrescimento e sviluppo. Dopo 10 mesi dalla germinazione, sull’estremità dello stelo si forma un’infiorescenza (spadice). I fiori si dispongono a gruppi uno vicino all’altro, in modo da formare tanti verticilli. Ciascun verticillo è coperto da una grossa brattea rossastra, destinata poi a cadere all’inizio della fruttificazione. Quando, a poco a poco, i fiori si formano, il grosso spadice si allunga e s’incurva verso il basso. I fiori si trasformano in frutti che, ingrossandosi, si rizzano verso l’alto. Le banane formano attorno allo stelo tanti cespi chiamati “mani”. Ogni ramo conta dalle 8 alle 20 “dita”, cioè banane. l’insieme delle mani riunite nell’unico ramo si dice regime o casco; un casco può portare sino a 200 banane e pesare dai 15 ai 40 Kg. Il frutto è una bacca oblunga più o meno falcata, piena di polpa, generalmente priva di semi. O meglio, i semi sono quei puntini neri che si possono vedere nella polpa delle banane mature, ma non servono a far crescere delle nuove piante.
durata: Perenne
periodo di fioritura: Primavera
area di origine: Asia Meridionale
clima: Tropicale
uso: Viene coltivata principalmente per il frutto, anche se alle nostre latitudini difficilmente fruttifica bene se piantata in piena terra. La coltivazione in serra fornisce maggiori garanzie per ottenere una fruttificazione soddisfacente. Alcune varietà possono essere coltivate come piante ornamentali.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Il Banano necessita di un’esposizione in pieno sole o leggermente ombreggiata
temperatura: La temperatura minima invernale non dovrebbe scendere sotto i dieci gradi a pena della perdita delle foglie; se le piante vengono coltivate all’aperto in zone a clima rigido è bene proteggere la base con una ricca pacciamatura in modo da consentire, in primavera, l’emissione di nuovi germogli. Non ci sono problemi per le temperature massime
substrato: I banani preferiscono terreni soffici e ricchi di materia organica, che mantengano leggermente l’umidità senza essere troppo pesanti. Si può preparare un buon composto utilizzando della torba mescolata a terriccio da compost e con poca corteccia finemente sminuzzata
irrigazione: Le annaffiature devono essere abbondanti e frequenti nei mesi caldi, senza creare ristagni di acqua; nel periodo invernale è sufficiente mantenere umido il terreno di coltivazione
concimazione: Distribuire in primavera sostanza organica e concime liquido, per favorire la ripresa vegetativa
propagazione: Trattandosi di una pianta pollonifera, la propagazione più semplice è quella di staccare i nuovi polloni radicati in marzo-aprile e ripiantarli immediatamente
rinvaso: In base all’accrescimento può essere necessario anche tutti gli anni
potatura: A fine fioritura si eliminano i rami che hanno prodotto i fiori e durante la stagione vegetativa si tagliano eventuali parti danneggiate
avversità: Nei nostri ambienti non si segnalano le malattie e i parassiti che si riscontrano nei paesi di origine
piccoli consigli: Le foglie, dotate di ampia superficie, traspirano vapore acqueo in grande quantità e l’elevato tasso di traspirazione è utile nei locali climatizzati. E’ una pianta di facile coltivazione, ma va ricordato che patisce le correnti d’aria
curiosità
storia: Il Banano fu importato dagli Arabi, mentre in America Centrale pare essere giunto per mezzo del vescovo spagnolo Tomaso de Barlanga, che ne piantò alcuni esemplari nell’isola di Santo Domingo. Furono, invece, i portoghesi a diffonderlo, più tardi, nell’america Meridionale. Il mercante fiorentino Francesco Carletti, agli inizi del 1600, così descrive il Banano delle Isole di Capo Verde: (i Portoghesi) godono ancora in questa stagione (delle piogge) la frescura d’un altra pianta, che ha le foglie grandissime, e molto verdi, e tale che vi può stare sotto una persona all’ombra: fa una certa sorta di frutti lunghi fino a un palmo, che essi chiamano Badanas, grosse come un cetriolo. I Greci e poi i Romani conobbero i frutti del Banano in occasione della spedizione in Asia di Alessandro Magno
ambiente: Attualmente sono conosciute circa 200 varietà di banane appartenenti ad alcune specie di cui: Musa Paradisiaca, ha foglie lunghe sino a 2 metri, abbastanza larghe. Presenta numerose varietà, secondo la grandezza del frutto. Musa Sapientum, così chiamata perché, secondo Plinio il Vecchio, serviva come cibo ai savi dell’india, dà frutti lunghi circa 10-12 cm. con polpa morbida, gialla, molto zuccherina; vengono solitamente mangiati freschi; sono anche sbucciati e seccati. Musa Ensete, endemica dell’africa orientale, è detta altrimenti Musa Abissinica (Banano dell’abissinia). Presenta un fusto grosso e resiste al freddo meglio delle altre specie, sebbene una copertura per proteggerla dal gelo è sempre conveniente, soprattutto nelle regioni non proprio miti. Musa Maurelii è di origine etiopica e presenta delle caratteristiche foglie con nervature.
medicina: Il frutto è una buona fonte di calorie, inoltre, è ricco di potassio, ed è perciò fortemente raccomandato per chi soffre di alta pressione arteriosa. La medicina popolare afferma che le banane abbiano effetti benefici nel trattamento di disordini intestinali, compresa la diarrea e la stitichezza.
cucina: Le banane che si trovano in vendita durante tutto l’anno sono tutte d’importazione: vengono raccolte acerbe e fatte maturare, per problemi di trasporto, artificialmente. Se la maturazione avviene lentamente, il frutto diventa giallo punteggiato di nero, e gli amidi contenuti si trasformano interamente in zuccheri di facile digestione: ecco perchè è importante mangiare la banana quando è ben matura. Un modo comunque per renderla perfettamente digeribile, anche agli stomaci più delicati, è quello di affettarla sottilmente, spruzzarla con poche gocce di limone e spolverarla di zucchero di canna. Può essere consumata al naturale, tagliata a fette nelle macedonie, fritta, con gelato, oppure nelle torte di frutta, ecc. Si presta bene per la preparazione di frullati. Sono 57 le calorie fornite da 100 grammi di polpa, che rappresenta il 65% di questo frutto. Contiene inoltre buone quantità di vitamina A, B12 e C; ricca inoltre di sali minerali (ferro, fosforo, iodio, ecc.). Gli zuccheri e le fibre cellulosiche esplicano un’azione positiva sulla flora intestinale e quindi ne regolarizzano la funzione. Il frutto acerbo è usato, nei Paesi tropicali, come verdura e viene cucinato in umido con la carne e il pesce, lessato oppure fritto. Dalle banane essiccate si ottiene anche uno farina dolciastra che in molti Paesi sostituisce il frumento e viene usata per fare pane e dolci
in giro per il mondo: In Africa il tetto delle capanne è coperto con foglie di banano. Ancora oggi si trovano molte specie di banane selvatiche in Nuova Guinea, Malesia, Indonesia e Filippine.