In questa guida spieghiamo come coltivare Bagolaro e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
DATI GENERICI
ESPOSIZIONE pieno sole
STAGIONE —— verde ——
FORMA albero
CLIMA temperato
DURATA perenne
DIMENSIONE grande
AREA ORIGINE Emisfero boreale, Africa del sud
DESCRIZIONE GENERALE
Pianta dalla chioma tondeggiante, densa ed espansa; il fusto è dritto, ha la corteccia grigia e può raggiungere i 30 m. ed oltre. E’ una pianta longeva, può vivere fino a 300 anni. La corteccia è grigia a liscia, le foglie sono ovali-lanceolate, leggermente asimmetriche alla base e a disposizione alterna con il margine finemente dentato e l’apice appuntito; in autunno si colorano di giallo prima di cadere. I fiori sono solitari oppure riuniti in piccoli gruppi, non sono molto ornamentali. I frutti sono drupe carnose, di forma sferica che d’apprima sono giallastre per divenire quasi marroni-violacee.
ESPOSIZIONE
predilige il pieno sole, in zone ombreggiate ne patisce la carenza.
FIORITURA
presenta fioriture primaverili bianco verdastre.
CONCIMAZIONE
non necessita di fertilizzanti, volendo è possibile somministrare dello stallatico ben maturo al momento dell’impianto.
IRRIGAZIONE
intervenire in caso di esemplari giovani o di periodi di siccità molto prolungata
POTATURA
potare soltanto i rami secchi e quelli danneggiati. Se si formano rametti deboli ed ammassati, gli “scopazzi”, è bene eliminarli.
MALATTIE
raramente è colpita da una virosi che provoca la perdita delle foglie dopo l’ingiallimento precoce
PARTICOLARITÀ
richiede un terreno profondo e spazioso per permettere all’apparato radicale uno sviluppo corretto. Per questa sua esigenza il Bagolaro è anche conosciuto con il nome popolare di spaccasassi.
TEMPERATURA
questo genere di painte sopporta molto bene il caldo ed anche temperature minime piuttosto basse, non tollera bene gelate tardive che possono creare danni ai nuovi germogli.
SUBSTRATO
il terreno migliore è fresco e sempre ben drenato, magari anche calcareo, ma si adattano a qualsiasi tipo di terreno, anche arido.
PROPAGAZIONE
si semina in piena terra in autunno se la zona ha il clima piuttosto freddo; in primavera se il clima è mite. Anche le tecnice della margotta e l’uso dei polloni possono essere metodi di propagazione efficaci.
CURIOSITA’
ARTE
Il suo legno è sfruttato per la costruzione di mobili, oggetti in legno ed attrezzi. Il legno è anche trasformato in combustibile da carbone.
STORIA
Questa pianta è chiamata volgarmente anche “spaccasassi” o “arcidiavolo” per via del suo ingombrante apparato radicale superficiale che tende a spaccare il terreno. Il nome sembra derivare da “bagola” che in dialetto nordico significa “manico”. Il legno dei suoi rami è infatti adatto per costruire manici di fruste. E’ anche l'”albero dei rosari” perchè dai suoi semi si costrivano i rosari. “Bagolare” potrebbe derivare anche dalla convinzione popolare che la pianta ospita di sera una moltitudine di chiassosi uccelli.
VIAGGIO
sulle pendici dell’Etna si trova una particolare specie, il “Bagolaro dell’Etna”. In giro per l’Italia esistono molti esemplari di enormi dimensioni.