In questa guida spieghiamo come coltivare Avocado e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Persea americana
famiglia: Lauraceae
breve descrizione: Pianta arborea di alto fusto, con la chioma può raggiungere i 20 metri è sempre verde e possiede un sistema radicale molto espanso. I fiori, in posizione apicale, sono ermafroditi, piccoli, riuniti in racemi e molto numerosi; essendo poco appariscenti, solo in piccola parte sono visibili dagli insetti pronubi e ciò determina una bassa produttività. Sono composti da tre petali e da tre sepali. I frutti sono drupe di forma variabile, di colore verde o violaceo, con un solo seme poliembrionico e una polpa burrosa, ricca in grassi. Pur essendo una pianta sempreverde, l’avocado presenta, in alcune varietà, una filloptosi quasi completa in prossimità della fioritura, che può durare anche un paio di mesi
durata: Perenne
periodo di fioritura: La fioritura si protrae per alcuni mesi, in conseguenza di questo anche i frutti maturano in un lasso di tempo prolungato
area di origine: Pianta originaria dell’America Centrale (Messico, Guatemala, Antille), conosciuta già in epoca precolombiana
clima: L’avocado è una pianta dotata di ampie possibilità di adattamento sia ai climi tropicali, sia a quelli subtropicali, sia ai temperati
uso: Viene coltivato soprattutto per il frutto
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Si adatta bene a tutte le esposizioni prediligendo un’esposizione diretta al sole
temperatura: Preferisce un clima temperato
substrato: Non impiantare in terreni pesanti, asfittici e calcarei
irrigazione: Necessita di irrigazioni regolari durante l’anno, valutando chiaramente gli apporti naturali
potatura: L’avocado necessita di limitati interventi cesori, da eseguirsi per la prima volta dopo diversi anni e successivamente di tanto in tanto al fine di sfoltire la vegetazione
avversità: Non si registrano gravi attacchi parassitari
piccoli consigli: Non sopporta terreni calcarei ed esposizione ai venti forti
curiosità
storia: Le origini dell’avocado risalgono al 5000 a.C. In Messico era uno degli alimenti base degli Aztechi e dei Maya. Miti afrodisiaci hanno accompagnato per millenni la sua coltivazione. Una caratteristica su cui si focalizzò immediatamente l’attenzione dei conquistadores, che lo trapiantarono nel Mediterraneo importando in Europa insieme al frutto il mito delle sue incredibili virtù. Si racconta che anche il re di Francia Luigi XV ne fu un grande estimatore
ambiente: Oggi l’avocado è diffuso in tutti i paesi tropicali, negli Stati Uniti, in Sud Africa, Israele. Anche in Italia da qualche anno è stata avviata la sua coltivazione
cucina: l’avocado è un frutto a sorpresa: per il suo sapore particolare è un cibo dolce che esalta le ricette salate. La polpa si può condire con olio, aceto, sale e pepe, oppure spalmarla semplicemente sul pane. Tagliato a dadini arricchisce l’insalata mista. Per quanto riguarda la sua conservazione, l’avocado acquistato duro impiegherà da 3 a 5 giorni per maturare in casa a temperatura ambiente. Maturo può essere conservato per 5 – 7 giorni in frigorifero. Una volta aperto, se non viene consumato subito, per evitare che la polpa scurisca, spruzzarla con succo di limone fresco
letteratura e mitologia: Nella lingua Nahuatl, parlata dagli Aztechi, la parola “ahuacatl”, da cui deriva “avocado”, significa “testicolo”. Le popolazioni native dell’America centro meridionale coltivavano questo frutto prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo e scelsero un nome evocativo della morfologia del frutto stesso. Chiamato anche “pera alligatore”, l’avocado fu descritto dai conquistadores come un frutto abbondante, con una polpa simile al burro e caratterizzato da un ottimo sapore.