In questa guida spieghiamo come coltivare Capparis Spinosa e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Capparis spinosa
famiglia: Capparidaceae
breve descrizione: Oltre ad essere conosciuto per i suoi frutti (bacche oblunghe) questa pianta è anche molto apprezzata per il suo aspetto decorativo, ha foglie caduche, rotondeggianti a margine intero di un bel verde lucido, i fusti sono legnosi alla base ed erbacei alle estremità. La coltivazione di questa pianta è molto difficile, comprende 250 specie circa di piante sufruticose, arbustive: la più diffusa è il C. spinosa rupestris, alta 1,5-2 m, con chioma fitta e portamento ascendente nella parte finale dei rami. La specie C. spinosa inermis non possiede spine. La sua fama è dovuta alla raccolta dei boccioli fiorali ancora chiusi, chiamati comunemente capperi che sono piccoli, duri, verdi e molto gustosi, dall’aroma intenso, forte, penetrante.
durata: Perenne
periodo di fioritura: Ha fiori molto profumati ed appariscenti, che sbocciano da maggio a settembre
area di origine: Area Mediterranea, Zone Tropicali e Subtropicali
clima: Tropicale, Mediterraneo
uso: Solitamente cresce spontanea in alcune aree della macchia mediterranea, ma si può coltivare anche come pianta ornamentale in giardino
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Deve essere esposta in posizioni molto soleggiate; meglio evitare il pieno sole nella fase giovanile, almeno fino a quando i rami principali non lignificano bene.
temperatura: Vive bene in climi piuttosto miti, preferisce le alte temperature al freddo rigido. La temperatura minima invernale deve aggirarsi intorno ai 9 – 12 gradi, quando è esposto a sud, in un luogo ben riparato può resistere a temperature più rigide.
substrato: Predilige terreni sabbiosi e molto ben drenati. Per il terreno della semina bisogna creare un composto di 2/3 di terreno sabbioso ed 1/3 di sabbia e frammenti di calcinacci.
irrigazione: Si accontenta dell’ acqua piovana, annaffiare solo in caso di periodi molto siccitosi
concimazione: Utilizzare solo se necessario concime ternario complesso
propagazione: Avviene per talea semilegnosa: prelevandole in estate e facendole radicare in cassette di torba e sabbia. Con la semina, le difficoltà sono subito evidenti, infatti, la germinazione è molto lenta e la percentuale di semi che sopravvivono è sempre bassa. Si tratta di una pianta che ha molte difficoltà di adattamento a condizioni ambientali differenti da quelle che trova in natura. Si mette a dimora in primavera, in terreni ben drenati. Nelle zone dal clima più temperato si possono seminare direttamente nel terreno
potatura: Non è necessario effettuare potature particolari
avversità: Non è soggetto a parassiti o malattie specifiche. I problemi possono derivare dalla collocazione in terreni non adatti: il cappero può ingiallire a causa di marciumi che coinvolgono l’apparato radicale.
piccoli consigli: Si possono acquistare piantine in vasetto, sconsigliata la semina per le scarse probabilità di riuscita della propagazione. I capperi in antichità non venivano mangiati dall’ uomo ma la pianta veniva usata solo a scopo ornamentale.