In questa guida spieghiamo come coltivare Corbezzolo e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Arbutus unedo L.
famiglia: Ericaceae
breve descrizione: E’ un piccolo albero sempreverde, di facile coltivazione, ha foglie ovali dentate ai margini, in giovane età ha una corteccia rossiccia che si scurisce crescendo. Le infiorescenze sono composte da circa 20 esemplari che possiedono una corolla urceolata con cinque brevi denti, il colore è variabile dal bianco al crema, talvolta rosato nella parte esposta al sole. Sono fiori ermafroditi, all’interno sono evidenti 10 stami con filamento tomentoso e un ovario con 5 logge e numerosi ovuli. La fioritura avviene da settembre a marzo, quasi contemporaneamente alla maturazione dei frutti formatisi l’anno precedente. I frutti presentano un’epidermide irta di numerosi e piccoli tubercoli, mentre la polpa ambrata è ricca di sclereidi e di un numero variabile di semi. Inizialmente , sono verdi, poi diventano gialli ed infine assumono la caratteristica colorazione rosso-arancio.
durata: Perenne
periodo di fioritura: Fiorisce da settembre a gennaio, con piccoli fiori bianchi.I frutti sono bacche globose con superficie rugosa
area di origine: Bacino del mediterraneo, Asia America.
clima: Mediterraneo
uso: Utilizzata in parchi e giardini per il suo aspetto ornamentale
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Deve essere esposto in luoghi molto soleggiati e riparate dai venti gelidi.
temperatura: Le piante giovani temono le basse temperature, sopporta abbastanza bene il caldo.
substrato: Predilige terreni sciolti, subacidi, sabbiosi e ben drenati.
irrigazione: Annaffiarlo solo in periodi poco piovosi. Per le piante giovani è bene annaffiarle appena vengono messe a dimora.
concimazione: Utilizzare concime ternario complesso
propagazione: Avviene per seme in primavera o per talea semilegnosa a fine estate. Quando le piantine sono maneggiabili, si devono mantenere in luoghi protetti fino ai 2 anni, successivamente possono essere collocate a dimora.
rinvaso: Si deve effettuare in primavera, utilizzando lo stesso substrato. Dopo 3 o 4 anni di vita in vaso debbono essere piantati in terra per consentire lo sviluppo radicale.
potatura: Non ha particolari esigenze, si eliminano le parti secche o danneggiate e i rami fuori posto
avversità: Non è soggetto a particolari malattie o parassiti. Gli eccessi di umidità possono provocare attacchi da parte dei funghi. In terreni troppo acidi può verificarsi la clorosi, si consiglia di trattare la pianta con prodotti specifici a base di ferro.
piccoli consigli: i frutti si formano in autunno, e ci mettono quasi un anno a maturare. E’ quindi facile avere fiori e frutti sulla stessa pianta
curiosità
storia: Anche chiamato ceraso marino o albatro. Il nome botanico, Arbutus unedo (= ne mangio uno solo), gli fu assegnato da Plinio il Vecchio, facendo una chiara allusione alla scarsa gustosità dei suoi frutti. Il termine generico ha un’antichissima derivazione dalle radici celtiche ‘ar’ = aspro, e ‘butus’ = cespuglio, probabilmente in allusione al sapore aspro delle foglie e dei frutti.
ambiente: Questa pianta è una fonte alimentare importante per gli animali che vivono nella macchia. E’ una specie con una grande capacità di reazione agli incendi e trova impiego anche nei rimboschimenti e nel consolidamento delle dune.
cucina: In Algeria e in Corsica dai frutti si ricava il vino detto “di corbezzolo”. Con i frutti invece si possono fare marmellate. In sardegna viene prodotto il miele amaro.
arte: Il significato di questa pianta è la stima.