In questa guida spieghiamo come coltivare Ippocastano e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Aesculus hippocastanum L.
famiglia: Hippocastanaceae
breve descrizione: Albero deciduo a chioma ampia e sviluppo maestoso, che può raggiungere un’altezza di 40 metri; sia sul tronco che sui rami, la corteccia è liscia, le foglie hanno il picciuolo lungo e sono di forma cuneiforme con margine dentato. I fiori sono riuniti in vistose infiorescenze erette a pannocchia; i frutti sono ricci verdi con aculei poco pungenti, che contengono uno o più semi, “le castagne matte”, questi semi non sono commestibili. La crescita dell’intera pianta è veloce.
durata: Perenne
periodo di fioritura: I fiori sono molto abbondanti e compaiono tra aprile e maggio, ogni fiore ha cinque petali bianchi con macchiette rosa nella gola con antere arancioni. Sono ermafroditi e si presentano riuniti in pannocchie candide.
area di origine: E’ originario della Grecia e più generalmente dell’ Asia Occidentale
clima: Temperato
uso: Viene coltivata in parchi e giardini come pianta ornamentale e da ombreggiatura, per alberature di viali e per grandi parchi.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Deve essere esposta in posizioni molto soleggiate, si adatta anche a posizione in mezz’ombra.
temperatura: Sopporta meglio le alte che le basse temperature.
substrato: Deve essere piantata in profondita in un terreno ben drenato. Predilige substrati fertili ma si adatta a qualsiasi tipo di terreno.
irrigazione: Si accontenta dell’acqua piovana, annaffiarla in periodi di prolungata siccità o in caso di presenza di esemplari giovani.
concimazione: Utilizzare concime ternario composto
propagazione: Avviene per seme in autunno, dopo la germinazione le piantine devono essere invasate singolarmente, la messa a dimora può essere effettuata dopo 2 o 3 anni.
potatura: Eliminare le parti
avversità: E’ soggetto ad attacchi violenti di Cameraria, microlepidottero le cui larve scavano gallerie nelle foglie (mine fogliari). Tra le malattie fungine è da segnalare l’ antracnosi del castagno causata da Guignardia. Le cocciniglie possono colpire la pianta e colonizzarne il fogliame danneggiandolo.
piccoli consigli: E’ una pianta molto rustica e longeva.
curiosità
storia: Chiamato anche castagno d’india, l’Ippocastano è un albero molto apprezzato per l’ampiezza della chioma ed il conseguente ombreggiamento. In Italia si è molto diffuso nelle regioni continentali e in ambiente collinare e pedemontano. Nel passato i frutti venivano utilizzati come mangime per animali, infatti, era denominato anche Castagno per cavalli. I semi venivano utilizzati per produrre farina e, dopo averli tostati, un surrogato del caffè. I frutti hanno un effetto moderatamente narcotico e i semi non trattati sono tossici.
ambiente: In natura forma boschi misti con aceri, frassini, ontani.