In questa guida spieghiamo come coltivare Croco e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Evonymus Europaeus
famiglia: Celastraceae
breve descrizione: In generale esistono circa 170 specie, di facile coltivazione ed altezza che varia dai 30 cm. ai 6 m. Alcune di queste possono essere sempreverdi, altre hanno le foglie decidue. L’Evonymus europaeus è un alberello arbustiforme coltivato soprattutto per il bel colore autunnale che assumono le sue foglie e per i frutti. Questi ultimi sono velenosissimi, caratteristici per la forma a capsula costituita da tre-cinque lobi, sono rossastri e quando maturano si aprono lasciando visibili i semi rosso-arancio. Il caratteristico colore dei rami più vecchi è bruno-rossastro, mentre quelli più giovani, sono verde-grigio. Le foglie sono picciolate, opposte e lisce. L’altezza di questa specie può raggiungere i 5 m.
durata: Perenne
periodo di fioritura: I piccoli fiori non sono significativi da un punto di vista ornamentale, sono composti da 4 petali bianco-verdi, e compaiono in maggio-giugno a fianco delle foglie dei nuovi rami.
area di origine: Europa
clima: temperato
uso: Viene coltivata all’ esterno sia in piena terra che in vaso.
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Predilige essere esposto in posizioni soleggiate ma si adatta bene anche all’ ombra parziale
temperatura: Sopporta bene le basse temperature
substrato: Si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, l’importante è che sia ben drenato. Per la coltivazione in vaso il terriccio deve essere composto da: 1/3 di terra fertile, 1/3 di torba ed 1/3 di sabbia o pietra pomice per migliorare il drenaggio. Nella crescita spontanea si è notato che predilige terreni basici.
irrigazione: Deve essere annaffiato soltanto nei periodi di siccità o naturalmente per le piante che sono coltivate in vaso.
concimazione: In primavera e all’ inizio dell’ estate somministrare concime composto nella dose di 20 gr. per decalitro di terra.
propagazione: Avviene ad agosto- settembre per talea semilegnosa. Le nuove piantine si mettono a dimora il secondo anno.
rinvaso: Questa operazione non deve essere effettuata
potatura: A febbraio marzo bisogna sfoltire i rami
avversità: E’ soggetto a mal bianco, e cocciniglia. Il fungo Armillaria mellea, che sarebbe il comune chiodino, può causare marciumi radicali che inficiano la salute della pianta. Le larve dei lepidotteri possono danneggiare il fogliame e vanno debellate con appositi insetticidi.
piccoli consigli: In autunno si formano delle capsule rosse che aprendosi fanno intravedere i semi arancioni, essendo coloratissimi sono molto ornamentali e possono essere confusi con i fiori. questi frutti sono altamente velenosi.
curiosità
storia: Questa pianta viene chiamata volgarmente “Fusaggine”, in riferimento all’uso antico che si faceva del legno, dal quale si ricavava appunto materiale legnoso per realizzare i fusi da filare. Possiamo sentirla chiamare anche “Cappello da prete”, che in dialetto lombardo, si riferisce alla forma e al colore dei frutti.
ambiente: Come pianta spontanea vive su terreni secchi e pietrosi. Il legno, spesso e duro, di colore giallo, è utilizzato per molteplici impieghi: manici di utensili, cannelli per pipe, sculture; inoltre, questo legno era il più usato per la produzione di stuzzicadenti. In passato serviva anche per la fabbricazione di fusi per filare e per la preparazione del carboncino dei pittori. Dall’E. europaeus si ricava un olio che serve per la produzione di saponi.