In questa guida spieghiamo come coltivare Orchidea Cattleya e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Cattleya
famiglia: Orchidaceae
breve descrizione: Pianta fiorita coltivabile in interni di facile manutenzione. A questo genere appartengono 60 specie di orchidee epifite e litofite la cui altezza varia dai 30 ai 50 cm. Queste piante sono munite di pseudobulbi carnosi, che possono avere dimensioni vicine ai 5-7 cm, ma alcune specie sono di dimensioni molto maggiori. Il fogliame è di colore verde acceso, cuoioso, arcuato, leggermente carnoso, nastriforme, sempreverde; ogni pseudobulbo porta 2-3 foglie. I fiori sono di dimensioni notevoli, singoli o su fusto che ne porta un numero di 4-5; hanno una vivace colorazione e si possono trovare in molte tonalità, dal rosa al bianco, dal giallo al rosso. Il labello è spesso ondulato e frangiato.
durata: perenne
periodo di fioritura: Dipende molto dalla specie, quasi tutto l’anno
area di origine: America del sud
clima: Mediterraneo
uso: Pianta d’appartamento
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Necessita di molta luce ma non di sole diretto continuo, quindi esporre in luogo molto luminoso, possibilmente con poche ore di sole diretto al giorno.
temperatura: Prediligono un clima caldo, infatti, temono il freddo, e necessitano di temperature minime superiori ai 14-15°C di notte. Sarebbe consigliabile tenerle in luogo non troppo caldo, evitando esposizioni prolungate a temperture superiori ai 34-35°C. La temperatura ideale varia dai 21° ai 27° C.
substrato: Normale: in vaso si suggerisce di preparare un mix con prevalenza di torba, terra e sabbia per il fondo.
irrigazione: E’ necessario bagnarle una volta alla settimana durante la stagione vegetativa. Attendere tra un’annaffiatura e l’altra che il terreno asciughi, senza eccedere ne in eccesso ne in difetto. Durante i mesi freddi diminuire leggermente le annaffiature.
concimazione: Utilizzare ogni mese una piccola quantità di concime per orchidee, seguendo le indicazioni del produttore.
propagazione: Tramite suddivisione dei rizomi durante la stasi vegetativa. Si dividono i rizomi, tagliandoli in due parti con un coltello, ogni parte dev’essere invasata e da qui si formeranno dei nuovi germogli. Si fanno crescere i nuovi germogli per un anno, quindi si staccano dai rizomi vecchi e si rinvasano.
rinvaso: Durante la stasi vegetativa indicativamente ogni 3 anni. Dopo la rinvasatura si consiglia di non annaffiare le piantine per due settimane.
potatura: E’ sufficiente rimuovere le parti danneggiate o sfiorite
avversità: Può essere soggetta ad attacchi da cocciniglia. Questi insetti vanno eliminati con del cotone imbevuto di alcol, trattare successivamente con anticoccidico. Gli afidi possono provocare deformazioni di foglie e pseudobulbi, quindi, se necessario trattare con aficidi. Le basse temperature possono favorire l’attacco degli afidi.
piccoli consigli: Bagnare con acqua a temperatura ambiente e posizionare in luogo non soggetto a correnti d’aria.
curiosità
ambiente: I fiori sono molto adatti a essere recisi in quanto sono molto resistenti. Gli ibridi che sono stati creati sono moltissimi, a volte è anche difficoltoso avere informazioni sicure sulle origini. Le Orchidee appartengono ad un numeroso gruppo di piante testato dalla nasa nell’ambito di studi sulla purificazione dell’aria. Le Phalaenopsis sono piante idonee a vivere in appartamento con lo scopo di depurare l’aria che vi respiriamo! Producono ossigeno e contribuiscono al mantenimento del giusto grado di umidità dell’aria. In particolare, sono in grado di rimuove dall’aria xilene, toluene e formaldehyde. Lo xilene ed il toluene si originano dai pannelli di truciolato e di cartone, dalle vernici, dalle fotocopiatrici e dagli schermi di computer. La formaldeide, invece, è prodotta dal fumo di sigaretta, dal gas dei fornelli, dai sacchetti di plastica, dagli abiti di tintoria e dagli smalti. Le Orchidee Phalaenopsis sono epifite monopodali, ossia, in natura vivono sugli alberi che sfruttano come sostegno e presentano un solo piede vegetativo. Questo è possibile perchè ai tropici l’umidità atmosferica costantemente alta, permette a parecchie piante (orchidee, bromeliacee, felci e persino cactus) di sopravvivere con le ” radici all’aria” senza disidratarsi. Crescono negli incroci dei rami, dove si accumula un minimo di humus. I rami degli alberi sono quindi dotati di vari “comfort”, come cuscinetti di muschi e licheni, dove le piante epifite possono affondare le proprie radici. Le specie epifite hanno l’apparato radicale ricoperto da velamen.
letteratura e mitologia: La stupefacente bellezza di questi fiori ha evocato il simbolo dell’armonia e dell’estrema perfezione spirituale. I Greci la chiamavano kosmosandalon ossia “sandalo del mondo”, per il tipico labello rigonfio che si ritrova in molte specie spontanee. Una leggenda narra del giovane ermafrodito Orchide, che era disperato perchè il suo sensualissimo aspetto lo rendeva strano agli occhi degli altri e perciò veniva rifiutato da tutti. La sua ambiguità si rifletteva anche nel carattere: talvolta timido e schivo come una ninfa, talaltra aggressivo e lussurioso come il Dio Pan. Un giorno, per la disperazione, si gettò da una rupe. In seguito, dal suo sangue spuntarono moltissimi fiori, diversi gli uni dagli altri, ma tutti simili nella fastosa e bizzarra sensualità.