In questa guida spieghiamo come coltivare Ajania Pacifica e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Ajania pacifica
famiglia: Compositae
breve descrizione: Arbusto sempreverde che raggiunge circa 40-70 cm di altezza, con portamento eretto, tondeggiante; i fusti sono sottili, semi lignificati, di colore verde scuro e portano numerose foglie alterne, lobate, di colore verde scuro, con bordo argenteo; la pagina inferiore delle foglie è di colore grigio-argento. Produce boccioli di colore giallo, riuniti in corimbo ad ombrello, all’apice dei fusti; da essi sbocciano piccoli fiori simili a margherite
durata: Perenni
periodo di fioritura: Estate inoltrata
area di origine: Asia centro-meridionale
clima: Temperato
uso: Viene solitamente coltivato in piena terra e in aiuola, o in vaso negli appartamenti
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: Porre a dimora in luogo soleggiato, o parzialmente ombreggiato, ma mai ai raggi diretti del sole
temperatura: Non temono il freddo, per cui possono tranquillamente stare in luogo non riscaldato durante l’inverno
substrato: Crescono senza problemi in qualsiasi terreno, purchè sia ben drenato; si sviluppano al meglio in terreni alcalini, soffici e leggeri. Volendo si possono coltivare anche in contenitore, dove, però, necessitano di maggiori cure rispetto agli esemplari coltivati in piena terra
irrigazione: Sopportano senza problemi periodi brevi di siccità, e, in generale, necessitano di annaffiature solo se il terreno è decisamente asciutto
concimazione: Ogni 20-25 giorni fornire del concime per piante da fiore, in dose dimezzata, oppure interrare ai piedi della pianta del concime organico, alla fine dell’estate
propagazione: Avviene per seme; in estate e in primavera è possibile prelevare talee semilegnose, che vanno fatte radicare in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali, e poste anche direttamente in contenitore singolo; le nuove piante si pongono a dimora in primavera
rinvaso: In media ogni 2/3 anni a seconda dell’esigenza
potatura: Rimuovere le foglie ingiallite o i fiori a fine fioritura
avversità: Occasionalmente gli afidi possono rovinare i boccioli fiorali; inoltre vengono spesso colpite dal marciume radicale e dalla ticchiolatura
piccoli consigli: Evitare i ristagni d’acqua e gli sbalzi troppo bruschi di temperatura
curiosità
storia: Questa pianta, appartenente allo stesso genere delle margherite, è stata ottenuta in serra, partendo da una specie selvatica che cresce spontanea in Estremo Oriente.