In questa guida spieghiamo come coltivare Bellis Perennis e mettiamo a disposizione informazioni utili per l’esposizione, l’irrigazione e la concimazione.
la pianta
nome botanico: Bellis perennis
famiglia: Compositeae
breve descrizione: Pianta erbacea con un corto rizoma da cui si dipartono numerose radichette sottili; il fusto è sempre semplice e spesso molto corto. Le foglie, tutte inserite sul rizoma a formare una rosetta, sono obovate a forma di spatola, cioè con la massima larghezza verso l’apice e non al centro come nelle foglie normali; l’apice è arrotondato, la base è cuneata e si restringe gradatamente nel picciolo che è alato e normalmente colorato in rosso; il margine è variamente inciso specialmente verso l’apice; nella superficie inferiore sono visibili tre nervature talvolta ridotte a una; le foglie sono abbondantemente tomentose da giovani e diventano più o meno glabre da adulte. I fiori sono riuniti in capolini portati singolarmente da peduncoli lunghi 10-20 cm; il capolino è racchiuso da una serie di brattee verdi di forma lineare con l’apice ottuso e pubescenti; i fiori periferici sono ligulati con una ligula bianca o rossastra nella parte esterna, quelli interni sono semplici e gialli. Il frutto è un piccolo achenio, di forma ovale e convesso lateralmente, sprovvisto di pappo; la sua superficie può essere pubescente
durata: Perenne
periodo di fioritura: Inizia a fiorire ad inizio marzo fino a circa a inizio ottobre
area di origine: Europa, Asia, Africa settentrionale
clima: Temperato
uso: Viene coltivata solitamente come pianta da giardino e aiuola, ma le numerose varietà di questo fiore permettono di utilizzarlo in diversi contesti
accorgimenti e cure
esposizione e luminosità: La si può indifferentemente posizionare sia alla luce diretta del sole sia in leggera ombra
temperatura: Vivono bene sia al caldo sia al freddo
substrato: Normale. In vaso utilizzare un normale mix di terra con prevalenza di torba e sabbia
irrigazione: In esterni annaffiare solo in presenza di prolungata siccità; in vaso mantenere il terreno sempre leggermente umido
concimazione: Non sono richiesti concimi particolari
propagazione: Tramite semina in estate o per divisione dei cespi
rinvaso: In primavera quando necessario
potatura: E’ sufficiente togliere i fiori quando appassiti e potare le parti eventualmente danneggiate
avversità: Non si segnalano malattie o parassiti particolari
piccoli consigli: Se coltivata in vaso evitare di esporla in zona soggetta a sbalzi di temperatura o a correnti d’aria, ma, in generale, non necessita di cure particolari
curiosità
storia: Nel medioevo le si attribuivano facoltà profetiche in amore, probabilmente da qui il famoso “m’ama non m’ama”
cucina: Possono essere utilizzate le foglie raccolte prima della fioritura, in insalata o per le zuppe; i capolini possono essere preparati sott’aceto
letteratura e mitologia: Il nome del genere deriva dal latino “bella” = graziosa. Nel linguaggio dei fiori evoca innocenza, grazia, bontà, ma dice anche “prendo tempo ” “ci penserò”, insomma il fiore di chi ama temporeggiare
arte: I bambini di ogni generazione sono cresciuti cogliendo Pratolina per le proprie mamme e giocando con i fiori a formare mazzettini e ghirlande. Da sempre, inoltre, è usanza “sfogliare” il fiore associando a petali alterni valenza di amore corrisposto e non, recitando la classica frase “M’ama, non m’ama”, come se si interrogasse la Pratolina in merito alla sorte di un amore, incerto e romantico. Rilevante è, infine, la peculiarità dei fiori che si aprono la mattina, alle prime luci dell’alba, per poi richiudersi la sera. Proprio per la semplicità del gesto con il quale i bambini sono soliti donare alla propria mamma mazzolini di Pratolina il fiore è riconosciuto come l’emblema della purezza e del candore
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